Abbiamo trattato l’argomento della violenza di genere alla casa di reclusione di Civitavecchia, un momento toccante promosso dall’associazione Doppia d, difesa donna che si propone l’obiettivo di sensibilizzare le persone e promuovere la cultura del rispetto. E’ stata per me l’occasione per illustrare quanto fatto sino ad ora in merito alla problematica della violenza sulle donne, in particolare apprezzando il contributo offerto della legge regionale per il contrasto alla violenza di genere. Ogni anno in Italia aumentano le donne uccise, nella maggior parte dei casi dai loro compagni: parliamo di una violenza perpetrata dentro le mura familiari, per sradicare comportamenti come quello della violenza di genere c’è bisogno di un cambiamento culturale. Non si tratta di un problema di sicurezza è il nostro rapporto tra uomini e donne che è in discussione, il modo di noi uomini di vedere le donne. Si tratta di un problema culturale e di rispetto in senso ampio. Ringrazio il direttore del penitenziario per averci accolto, e l’associazione Doppia d, difesa donna in persona del direttore Massimo Romiti e del vice direttore Valter Pierucci; inoltre ringrazio vivamente i detenuti per la loro partecipazione attiva.
Eugenio Patanè 